L’ ADDITIVO È INCLUSIVO

Un desiderio ben altro che stravagante, pilotare un aereo, e un evento purtroppo per nulla raro, un incidente stradale che porta alla perdita di un braccio, si incontrano nell’applicazione sviluppata da Aidro Hydraulics & 3D Printing. Un case history 'ADDITIVO' e 'INCLUSIVO'.

A RM Forum 2020 (23-24 settembre, Museo Alfa Romeo di Arese), l’appuntamento organizzato da Eris Eventi che ha riunito diversi attori della supply chain additiva in una due giorni di aggiornamento e condivisione di esperienze, tante case history hanno posto in luce l’agilità di questo approccio alla produzione, l’affidabilità raggiunta da processi e prodotti, la capacità di soddisfare esigenze progettuali complesse e in qualche caso uniche. Accanto a molto altro - sono tutti ingredienti di un tema importante che l’additive manufacturing può affrontare con risultati avvincenti - il design inclusivo.


SOGNARE L’IMPOSSIBILE
Un desiderio ben altro che stravagante, pilotare un aereo, e un evento purtroppo per nulla raro, un incidente stradale che porta alla perdita di un braccio, si incontrano nell’applicazione sviluppata da Aidro Hydraulics & 3D Printing. L’azienda ha implementato dal 2017 un servizio di progettazione, produzione con tecnologia DMLS (Direct Metal Laser Sintering), collaudo, metrologia, finitura a controllo numerico e post processing per affiancare alla gamma di componenti idraulici realizzati con metallurgia tradizionale valvole, scambiatori di calore, collettori e altri componenti ottimizzati con additive manufacturing.
Servo Fly è un progetto innovativo che abbiamo realizzato con la stampa 3D – spiega Valeria Tirelli, CEO dell’azienda - Siamo riusciti a creare qualcosa che non era immaginabile, in presenza di vincoli produttivi, impedimenti burocratici e ostacoli fisici.
Mattia Negusanti è un giovane che ha avuto un incidente e ha perso l’utilizzo di un braccio ma aveva un sogno, che sembrava impossibile da realizzare perché tutti, dai medici agli istruttori di volo, gli ricordavano che non esistono piloti disabili che volano con un unico braccio.
Ci sono piloti disabili che modificano gli aeromobili per poter volare, soprattutto spostando i comandi per le gambe nell’area di mobilità delle braccia, ma non esistevano, finora, piloti che potessero manovrare i comandi con un braccio solo senza modificare il velivolo.
L’idea è stata quella di costruire un’attrezzatura da installare sull’aereo, nello specifico sull’aereo della scuola dell’Aero Club di Fano (PU) dove vola Mattia, in modo che quando lui volesse pilotare fosse possibile montarla sull’apparecchio e, una volta terminato il volo, sganciarla semplicemente, per consentirne l’uso ai piloti ‘standard’. L’apparecchio, un Alpi Aviation, è diventato un mezzo che permette anche a chi ha una disabilità di volare come pilota”.

PLUG AND FLY
“ServoFly rispetta tutti i requisiti di sicurezza necessari a garantire il pilota, l’aereo, i passeggeri: è un oggetto che potremmo definire ‘plug and fly’, da montare e smontare facilmente.
Si tratta di un attuatore elettrico con un motore al suo interno, che trasporta il comando gas e il comando dei flap a un joystick; quest’ultimo si aggancia alla cloche sul cockpit dell’aereo e permette al pilota di manovrare con un'unica mano.
È stato realizzato grazie a un grandissimo lavoro di squadra che ha coinvolto l’Aero Club di Fano, Aidro, l’azienda TecnoElettra Impianti che si occupa di cablaggi elettronici e lo studio 4D-outpost, ove lavora il progettista Paolo Picchi, che per primo ha avuto l’idea. Il dispositivo, frutto di progettazione e ottimizzazione topologica, è stato prodotto con la tecnologia della fusione a letto di polvere, in alluminio, perché ovviamente doveva essere leggero e non appesantire il velivolo.
L’Aero Club d’Italia ha approvato l’attrezzatura e ha permesso a Mattia di volare. Dopo aver conseguito l’attestato VDS (che consente il pilotaggio di velivoli ULM, ultra leggeri a motore), è stato nominato membro onorario dell’Aermacchi Pilot Club, organismo che riunisce tutti i piloti e i maggiori esperti di volo, e nel mese di giugno di quest’anno ha ricevuto l’abilitazione al trasporto passeggeri: è il primo caso in Europa per un pilota privo dell’uso di un braccio.
Un volo lungo oltre due ore, da Fano a Varese, e ritorno, effettuato lo scorso settembre, ha mostrato la piena affidabilità di ServoFly e, soprattutto – conclude Valeria Tirelli -, che grazie alla stampa 3D si possono realizzare sogni che altrimenti sembrano impossibili”.
A.F.

youtube_40png Guarda il video che racconta il progetto SERVOFLY https://youtu.be/nDAP2sMGBus




SERVOFLY-2jpg
1. Prodotto da Aidro Hydraulics & 3D Printing con il supporto di un team interdisciplinare, ServoFly è un attuatore elettrico che si connette al cockpit di un aereo per pilotarlo con una mano sola.

SERVOFLY-3jpg
2. Ideato da Paolo Picchi di 4D-outpost, il dispositivo è progettato per la realizzazione con AM.

SERVOFLY-4jpg3. L’ottimizzazione topologica e l’impiego di polveri di alluminio con tecnologia DMLS di Eos hanno permesso di realizzare un oggetto leggero, che non grava sul peso del veicolo.

SERVOFLY-5jpg
4. Ingegnerizzato con Tecno Elettra Impianti per la parte elettronica, l’attuatore è concepito come ‘plug and play’: facile da montare e da smontare, non modifica il layout del velivolo.

SERVOFLY-6jpg
5. ServoFly ha permesso a Mattia Negusanti di diventare il primo pilota privo dell’uso di un braccio abilitato al trasporto passeggeri.

https://www.servofly.it/it/


Sappiamo che lo stavate aspettando 2gif