La pelle risanata

Se è vero, come affermava Novalis, che la poesia guarisce le ferite inferte dalla ragione, per quelle provocate da traumi, piaghe da decubito, ulcerazioni da diabete la rimarginazione dei tessuti può essere ben più complessa. Soprattutto nel caso di lesioni croniche. Si stima che 80 milioni di persone in tutto il mondo, oltre 10 milioni in Europa, circa 2 milioni in Italia soffrano di lesioni croniche dei tessuti e che il loro numero aumenti dell'8% circa ogni anno. Oltre al dolore e ai rischi per chi ne soffre, tali lesioni comportano costi elevati, è quindi importante trovare soluzioni in grado di accelerare la guarigione e ridurre così il ricovero in ospedale.
Dalla collaborazione tra lo Studio Original Designers 6R5 Network, che ha curato il design del progetto; Andrea Marucco di Design Project Solution, che si è occupato dell'industrializzazione e MCC Sistemi (Maurizio Colombi, Roberto Casali, Sergio Mazzolatti), che ha brevettato e prodotto il dispositivo, è nato Phoenix, un’apparecchiatura per elettrozonoterapia dedicata alla cura e all’accelerazione della guarigione delle lesioni tissutali.

 

Un design... terapeutico

Phoenix utilizza in maniera combinata campi elettrici a frequenza variabile e ozono a bassa concentrazione per favorire la rigenerazione cellulare in caso di lesioni tissutali, piaghe venose/arteriose e da decubito, ulcere, ustioni e così via. È stato concepito in tre varianti di modello per meglio soddisfare le diverse esigenze di utilizzo. Phoenix 1 è destinato a un uso professionale e alla cura di un paziente alla volta; la versione Phoenix 2, sempre professionale, permette però di trattare due pazienti contemporaneamente; completa la gamma Phoenix 3, dedicato alle cure domiciliari. Il corpo di Phoenix rimane il medesimo in tutte le varianti, mentre cambiano le misure dei bracci meccanici basculanti e rotanti in metallo che sostengono, tramite un carrello, il dispositivo, mentre l’operatore lo aziona e pratica sul paziente l’elettrozonoterapia.
La carrozzeria dell'apparecchio è composta da 3 gusci uniti tra loro mediante giunzioni meccaniche che agevolano l'apertura/chiusura dei pezzi, per accedere senza difficoltà alla componentistica interna. Nella testa di Phoenix, di forma squadrata, è presente una retina in nylon per la fuoriuscita dell’aria, attorno alla quale è inserito un anello adesivo in EVA morbido, anallergico e biocompatibile, che evita il contatto del dispositivo con la zona cutanea da trattare. A garanzia dell'igiene e della totale sicurezza, questo anello è sostituibile dopo ogni trattamento. La retina è inoltre circondata da una fascia concentrica di Led blu che illuminano l'area di pelle del pazienze da sottoporre alla terapia.
Nella testa è poi integrata l'impugnatura, da cui parte un tubo corrugato flessibile che racchiude le alimentazioni elettriche e dell'aria. Queste tubazioni sono collegate alla consolle per l'accensione e la regolazione dimmer dell'apparecchio.
Per la realizzazione della carrozzeria di Phoenix si è scelto di adottare il poliuretano, stampato e verniciato in conformità con le normative previste per le apparecchiature destinate al settore medicale e all'utilizzo in ospedale. Questo versatile materiale, oltre a soddisfare le norme di settore, consente di creare parti robuste, arrotondate, con superfici tattili, facili da pulire e fornisce una notevole stabilità dimensionale: un fattore chiave per un alloggiamento compatto chiamato a progettare l'elettronica interna,

 

Le forme dell'aria

“Nell’ideare Phoenix e concepire il suo design, - dichiara Francesco Roggero, fondatore di Studio Original Designers 6R5 Network - abbiamo voluto conferire alla strumentazione un aspetto non aggressivo, ma familiare, per migliorare l'accettazione da parte del paziente. Adottando forme allungate, che intendono richiamare elementi naturali aerei, abbiamo conferito a Phoenix uno stile dinamico, cui contribuiscono anche gli spigoli stondati e l'inclinazione trapezoidale della testa. Per rendere allo stesso tempo pratico ed ergonomico lo strumento abbiamo creato linee che raccordano senza soluzione di continuità la testa dell'apparecchiatura, la sua impugnatura e la tubazione ad essa collegata. Inoltre, nella zona centrale dell’impugnatura abbiamo previsto alcune sagome incavate, come sedi per le dita dell’operatore, in modo da rendere più salda la presa e più accurati i movimenti durante i trattamenti terapeutici. Complessivamente, gli aspetti ergonomici sono stati studiati con grande attenzione, al fine di consentire l'utilizzo di Phoenix con una sola mano, dato che l’operatore, mentre opera sul paziente, è impegnato a manovrare anche la consolle e tenere sotto osservazione gli spostamenti dei bracci basculanti girevoli meccanici che sostengono lo strumento. Per quanto riguarda le dimensioni, pur comprimendo al massimo gli spazi per rendere il più possibile compatta l'apparecchiatura, rispetto al concept inizialmente ideato, in seguito al confronto con MCC Sistemi, sono state ampliate un po' le misure del volume per rispettare gli schemi del particolare brevetto di elettrozonoterapia sviluppato dall'azienda”.

 

Sinergia a tre

“Lungo l'intero percorso di sviluppo di Phoenix è stato condotto un intenso lavoro in equipe tra il nostro Studio Original Designers 6R5 Network, Design Project Solution e i tecnici scientifici di MCC Sistemi: questo fattivo coordinamento è stato essenziale e molto producente per arrivare a un soddisfacente risultato. - spiega Roggero - Inizialmente è stato studiato il briefing e lo stato del brevetto, per arrivare in prima fase con il concept design. Poi abbiamo lavorato parallelamente, fino a individuare la soluzione più fattibile in termini ergonomici, che rispettasse altresì tutti gli elementi tecnico-scientifici che dettava il brevetto di elettrozonoterapia e i vincoli di produzione del sistema. In questa prima fase di perfezionamento sono state introdotte varie modifiche per ottimizzare il progetto, anche alla luce dei diversi prototipi che sono stati realizzati per verificarne l'ergonomia, le dimensioni, l'assemblaggio tra le parti, la funzionalità e così via. §Attualmente, sono in corso le sperimentazioni 'sul campo' di Phoenix e i primi risultati sembrano rispondere alle più rosee aspettative”.

 L.C.



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