Modulazione ritmica

Una nuova brezza scompiglia la veste degli elettrodomestici da cucina.

Un gesto alla volta, un utensile per ogni preparazione, da esporre sul piano cucina come gli attrezzi di un laboratorio artigianale: da qualche stagione i piccoli elettrodomestici sono ricomparsi sulla scena, sulla scorta degli entusiasmi suscitati dalle competizioni culinarie e dal sorprendente prestigio mediatico conquistato degli chef professionisti e da esordienti talentuosi.

Nella digitalizzazione di tante attività quotidiane il piacere della manualità è una preziosa riscoperta e il legame che instauriamo con gli oggetti quotidiani è una piccola ma rassicurante certezza e, in qualche caso, anche un’esperienza estetica che si rinnova a ogni uso.

Alessi ha scelto di affiancare alla propria collezione di utensili per la preparazione e la messa in tavola dei cibi una famiglia di piccoli elettrodomestici per la prima colazione (e non solo) affidandosi al segno di Michele De Lucchi.

 Sign o’ the Times

“Gli oggetti sono una testimonianza del momento in cui sono stati fatti, rappresentano il cambiamento del gusto e il senso del contemporaneo. Osservando un oggetto – spiega Michele De Lucchi, architetto e designer - si può percepire lo spirito del momento storico: attraverso il colore, la linea, i materiali, evocano uno stile di vita e sono testimoni dei modi, degli usi e dei gusti del periodo al quale appartengono. Questa è una qualità tipica dei prodotti di Alessi; non sono utensili, sono dei portatori di cultura contemporanea. Sono belli perché non valgono solo per quello che fanno ma anche per l'immaginario che rappresentano”.

Tutto incomincia con un bollitore per il tè: insieme alle caffettiere, una magnifica ossessione del marchio Alessi, che ha concretizzato in prodotti le ispirazioni delle firme più originali del design e dell’architettura. Dai fischietti melodiosi di Richard Sapper (9091, 1982) e Michael Graves (9093, 1985), alle sculture da tavolo di Philippe Starck (Hot Bertaa, 1989) e Mario Trimarchi (Ossidiana, 2014), agli elementi architettonici di Aldo Rossi (la Conica, 1984) e Michele De Lucchi (Pulcina, 2015) e a Plissè. Il bollitore edito nel 2018 coglie lo spirito del tempo, l’amore per le forme degli anni Cinquanta e Sessanta, scegliendo come spunto la moda delle gonne pieghettate: il volume troncoconico del bollitore è rivestito da una superficie in resina termoplastica colorata, che letteralmente e simbolicamente, lo protegge e lo abbiglia.

 

Un po’ abiti, un po’ architetture

La formula – corpo funzionale in acciaio inossidabile, ‘guaina’ e impugnature in resina termoplastica BPA free – è stata declinata in una famiglia di oggetti, presentati presso gli showroom Alessi in occasione della Milano Design Week (28 settembre -10 ottobre 2020), che segna il debutto del marchio in una nuova tipologia di prodotti. La modulazione a pieghe crea un elegante grafismo di luci e di ombre, valorizzando la materia plastica nei suoi plus: cromie intense a campiture piene e plasmabilità, qui manifesta nelle superfici ritmate che ricordano le scanalature delle colonne in un rimando tra moda, architettura e design. Il motivo accompagna e sottolinea i volumi funzionali dei diversi oggetti. “Con l’uso sapiente è creativo della piegatura, gli stilisti modellano i tessuti e creano abiti come sculture d’arte. In Plissè le pieghe danno forma alla forma, la modellano e la strutturano” spiega De Lucchi.

 

Una famiglia a colazione

Le pieghe si allargano sugli spigoli del tostapane e si aprono a ventaglio come ali sulle impugnature delle pinze per estrarre il pane. Su uno degli spigoli è posizionata una manopola - simile a un bottone!- per la regolazione dei sei livelli di tostatura; una base antiscivolo garantisce la stabilità dell’elettrodomestico ed è presente anche nel frullatore a cinque velocità, corredato di caraffa con manico e coperchio. A base quadrata, il suo volume a tronco di piramide è enfatizzato dall’allargarsi delle pieghe verso la base, davvero simile a una gonna anni Cinquanta: la caraffa è realizzata in PCTG, una resina leggera, brillante, resistente ed estremamente trasparente, impreziosita dalle sfaccettature. È connessa con sicurezza al corpo motore che viene bloccato da due sensori qualora la caraffa non fosse correttamente posizionata sul corpo e chiusa dal coperchio.

Il frullatore a immersione è una colonna affusolata verso l’estremità inferiore che termina nell’ondulazione spiralata del frullino. È proposto insieme al bicchiere oppure in una versione “plus”, cui si aggiungono una frusta di acciaio inossidabile e un tritatutto con contenitore. Bicchiere e contenitore del tritatutto sono realizzati in PCTG, assicurato al piano di lavoro con base antiscivolo.

Miniarchitettura misteriosa come un De Chirico è lo spremiagrumi con coperchio, che protegge la zona di spremitura quando non si usa e chiude il volume come un tettuccio, sulla cui sommità torreggia un pomolo fittamente scanalato. A. F.

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Frullatore Plissè in resina termoplastica e caraffa in PCTG, disegnata da Michele De Lucchi per Alessi.

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Il frullatore a immersione con bicchiere può essere corredato da frusta tritatutto con contenitore: bicchiere e contenitore hanno base antiscivolo e sono realizzati in PCTG.

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La plissettatura riveste ogni dettaglio degli oggetti, enfatizzando i volumi e la riconoscibilità di pomoli, maniglie, manopole. Il tostapane è regolabile a sei velocità.


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La resina termoplastica usata per i contenitori è idonea al contatto con gli alimenti, priva di bisfenolo A, riciclabile; è proposta nei colori rosso carminio, grigio caldo, bianco e nero, scelti dal designer.

5-FAMIGLIA_PLISSE_AMB_ph-150UP_800jpg“Negli anni '50 e '60 si plissettavano le gonne per creare bellissimi effetti di tessuti svolazzanti e molto aerei. Ancora oggi è un segno molto contemporaneo” osserva De Lucchi



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